GESU': VERO DIO, VERO UOMO
Linea guida del nostro cammino in quest'anno pastorale

di Don Gratien Niyuhire - 01/03/2015

 

Gesù Verbo di Dio (Parola vivente di Dio Padre) si è fatto uomo e nella sua umanità è nato dalla Vergine Maria. Il concilio di Calcedonia, dell’anno 451, condanna i monofisiti, i quali sostengono che nell’incarnazione la natura umana viene assorbita in quella divina e quindi ammettono in Cristo una umanità solo apparente. Il concilio formula una professione di fede, molto precisa nel linguaggio e destinata ad avere una grande importanza storica.
«Noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo, consustanziale al Padre per la divinità e consustanziale a noi per l’umanità, simile in tutto a noi, fuorché nel peccato, generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, e in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria Vergine e Madre di Dio, secondo l’umanità, uno e medesimo Cristo Figlio Signore unigenito; da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura, e concorrendo a formare una sola persona e ipòstasi; egli non è diviso o separato in due persone, ma è un unico e medesimo Figlio unigenito, Dio, Verbo e Signore Gesù Cristo».
Quest’anno nella nostra comunità, il Consiglio pastorale parrocchiale ha scelto il tema sull’umanità e la divinità di Gesù come linea guida per il percorso spirituale. Vogliamo riscoprire l’eredità teologica e spirituale del Concilio di Calcedonia. Non si tratta di una riscoperta imprigionata nei ragionamenti intellettuali, ma vogliamo fare risplendere i tratti della divinità e dell’umanità di Gesù nella nostra comunità.
Storicamente parlando e alla luce del Vangelo, Gesù Figlio di Dio ha vissuto come noi in questo mondo. I suoi gesti e le sue parole erano modi umani di comunicare. Ha condiviso con noi i sentimenti e le emozioni che abitano ogni essere umano. Ha provato la sete (un esempio quando incontrò la samaritana sul pozzo di Giacobbe cf., Gv4, 1-30 ) e la fame (il Vangelo dice che Gesù aveva fame per esempio quando ha maledetto il fico perché non aveva i frutti, cf., Mc11, 12-14). Ha vissuto legami di amicizia con i suoi discepoli e in particolare con la famiglia di Marta, Maria e Lazzaro. Ha pianto di fronte alla morte di persone care (il pianto di Gesù per la morte di suo amico Lazzaro: cf., Gv11, 35). Ha provato la rabbia (quando scacciò i venditori dal tempio Mt21, 12-17//Mc11, 15-19; Lc19, 45-48; Gv2, 13-25) e ha sofferto sulla croce. In breve, Gesù, Figlio di Maria e di Giuseppe ha vissuto tutte le dimensioni della vita umana. Ma alcuni aspetti della sua vita hanno fatto risplendere il suo volto divino. Un esempio eclatante è
stato la sua morte sulla croce. Lo stupore del centurione fa uscire dalle labbra le parole che rivelano la sua intuizione e la sua fede nate in quel infrangente di tempo: “veramente quest’uomo era figlio di Dio” (cf., Mt27, 54; Mc15, 39; Lc23, 47-48).
Per noi che ragioniamo sempre seguendo il filo dei ragionamenti umani, la difficoltà del nostro tema sta nell’accettare i tratti umani di Gesù Figlio di Dio. Ci sembra che sminuiscano la sua divinità. Per di più, nei nostri schemi e modi di pensare, Dio è Potente, Onnipotente, sopra ogni cosa. Un Dio alla pari con l’uomo non è concepibile. Eppure, se usciamo dai nostri schemi e ragionamenti, il tema è molto affascinante. Dio si è manifestato in quei tratti umani, comprensibili all’uomo perché ogni essere umano in un modo o nell’altro li sperimenta, li vive sulla sua pelle. Guardando Gesù, vero Dio e vero uomo, possiamo scoprire che Dio ha scelto di parlarci dentro la nostra umanità. Per capire chi è Dio, dobbiamo cercare di capire chi è l’uomo Gesù nella sua umanità. E capendo l’umanità di Gesù, scopriamo la nostra umanità. Quindi vogliamo scoprire l’uomo Gesù per scoprire Dio. Perché i tratti dell’umanità di Gesù ci svelano i tratti umani di Dio.

 
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