Nel Vangelo, esattamente negli Atti degli Apostoli,
è descritta la vita dei discepoli nella prima comunità
cristiana.
Essa consisteva nell'ascolto della Parola, la partecipazione
all'Eucarestia e la condivisione dei propri beni con
tutti i fratelli. Gli impegni per i servizi ai fedeli,
veniva affidata ad alcuni uomini saggi e pieni di Spirito
ai quali si conferiva l'incarico delle diverse diaconie.
Anche all'interno della nostra parrocchia, ci sono alcune
persone che si dividono i molteplici compiti per il
bene di tutta la comunità. L’insieme di tutti i loro
servizi arricchisce chi vi partecipa e permette alla
nostra parrocchia di avere uno sguardo variegato sulla
comunità.
Il tempo non basta mai…
ma per le cose in cui si crede lo si trova sempre. Bisogna
fare salti mortali per riuscire a fare tutto nell’arco
della giornata. Siamo sempre pieni d’impegni e di cose
da fare. Questa è la nostra realtà; viviamo in un contesto
molto complesso e a volte anche complicato.
Per lo splendore della nostra chiesa due ore al
mese non guastano mai…
ma bisogna anche credere in determinate cose per potere
dedicare ad esse il tempo e lo spazio. Tante volte sento
voci di persone che entrano nella nostra chiesa che
dicono che è sempre in ordine e ben pulita. Di chi è
il merito? Di tutte le signore che un pomeriggio al
mese, si spendono per pulirla e metterla in ordine.
Se crediamo che la chiesa è nostra casa, il cuore della
nostra comunità, non possiamo trascurarla e abbandonarla
in disordine. Quando noi crediamo in qualcosa, siamo
disposti a spenderci, ad impegnarci per dare valore
a ciò in cui crediamo. Quando vedo queste signore che
puliscono la nostra chiesa vedo nel loro gesto così
umile una testimonianza viva che la chiesa per loro
è importante. Nel loro servizio dato a tutta la comunità
si legge il senso forte di appartenenza più di una semplice
risposta ad un bisogno.
Per agevolare il lavoro delle nostre maestre unora
e mezza è un dono prezioso
cè un altro gruppo di persone che si alzano
presto di mattina, una volta alla settimana per fare
il portinaio della scuola materna, un servizio
nobile alle nostre maestre che nelle prime ore della
giornata, devono occuparsi di tante cose e soprattutto
desiderano riservare unaccoglienza calorosa e
ricca di affetto ai nostri bimbi. Da parte di queste
persone è un sacrificio ma lo fanno con gioia
perché per la nostra scuola, è un dono
prezioso. Se crediamo nelle cose, a volte non ci vuol
tanto per fare del bene che va oltre linteresse
personale.
Per mantenere viva la preghiera a N.S. della Guardia
trenta minuti alla settimana danno gioia a tanta gente...
la nostra parrocchia è anche un santuario dedicato
a Maria Nostra Signora della Guardia. Nella routine
quotidiana dobbiamo ricordarci sempre del valore del
nostro santuario. Un modo migliore per mantenere vivo
nella nostra memoria il valore del nostro santuario
consiste nel mantenere viva la preghiera quotidiana
dedicata a Maria; il rosario. È una preghiera
semplice ma significativa ed essenziale per tenerci
legati a Maria Nostra Signora della Guardia. Vuol essere
la voce di chi confida nella custodia materna di Maria.
Accoglie tante nostre voci che vengono dalle nostre
famiglie portando a Maria tante situazioni in cui viviamo
e le trasforma in una unica voce comunitaria che sale
a Dio come preghiera, per intercessione di Nostra Signora
della Guardia.
Ciascuno di noi può trovare il proprio spazio
in questa preghiera anzi, siamo invitati a rendere ad
essa il suo senso comunitario con la nostra presenza.
La devozione a Maria Nostra Signora della Guardia fa
parte della nostra tradizione.
Ma per essere custodi fedeli di tale tradizione ci viene
chiesto di essere custodi costanti della preghiera del
santo rosario. Ogni giorno dalle 16.30 alle 17.00 nellora
solare e dalle 17.30 alle 18.00 nellora legale,
abbiamo trenta minuti che possiamo regalarci nella preghiera
a Maria. Non dobbiamo pensare che sono gli altri ad
occuparsene, ma dobbiamo maturare la consapevolezza
che siamo noi ad essere garanti di questo momento. Sappiamolo,
la serietà e lassiduità nel cammino
di fede non concedono nessuna delega ma ci mettono in
moto in prima persona.
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