Cari
fratelli e sorelle in Cristo Gesù nostro Signore,
pace, bene e benedizione.
Tra pochi giorni inizia la visita pastorale nelle nostre
comunità parrocchiali. E' un momento di grazia,
di dono, di scambio e di bene. Il nostro Vescovo viene
tra noi. Con la sensibilità della mia cultura,
ricevere una visita è già in partenza
una cosa bellissima.
L'incontro è un dono.
Prendiamo spunto dalle parole del Grande Pastore che
è Gesù per cogliere, per analogia, il
significato della visita del nostro Vescovo, Pastore
nella Diocesi. Gesù buon pastore conosce le sue
pecore ed esse non le conoscono. L'immagine delle pecore
può non piacere a qualcuno, ma ai tempi di Gesù
era un'immagine che rendeva, e credo che renda tutt'ora,
l'idea del pastore.
Mi piace il verbo "conoscere". Gesù
buon pastore conosce le sue pecore o i suoi amici, o
fratelli. Sa come vivono, vede la situazione in cui
vivono, scruta il loro cuore, è uno di loro.
Non si tratta di una conoscenza di chi cerca di conoscere
per capire se vale la pena aver o non l'amicizia con
la persona conosciuta; pur conoscendole, non le giudica,
il suo sguardo rimane privo di pregiudizio.
La visita pastorale del nostro Vescovo entra in questa
ottica, Viene per conoscerci, per farci sentire che
è uno che ha cura delle nostre comunità
e le porta nel cuore.
Noi possiamo rispondere al suo passaggio aprendogli
le porte, per accoglierlo e accettando di condividere
il dialogo, la conversazione.
Il versetto del Vangelo da cui prendiamo spunto aggiunge
che anche le pecore conoscono il pastore. lo conoscono
perché si sono aperti reciprocamente, sono riuscite
a confidarsi con lui. Perciò, la logica dello
scambio guida il momento della visita.
Carissimi, con questo mio pensiero, auguro a tutti,
piccoli e grandi, giovani, adulti e "saggi"
(anziani), una buona visita pastorale per il bene delle
nostre comunità e delle nostre famiglie e per
il cammino di ciascuno.
|